Sabato 9 Maggio 2015 a Milano, in Largo Isarco 2, hanno aperto al pubblico le sale della seconda sede di Fondazione Prada, nata nel 1993 come luogo di analisi e interpretazione della contemporaneità e situata nella prestigiosa Cà Corner della Regina a Venezia. Il complesso architettonico ideato dallo studio OMA, guidato da Rem Koolhaas, acclamato architetto e curatore della scorsa Biennale d’Architettura di Venezia, é frutto dell’interazione tra passato e presente. Il progetto ha comportato la ristrutturazione di una distilleria dei primi Novecento e la costruzione di tre nuovi edifici (Podium, Cinema e Torre), pronti a ospitare le diverse manifestazioni della cultura e filosofia contemporanea.
Le mostre d’arte contemporanea, il cinema e l’architettura sono solo alcuni dei canali tramite i quali Fondazione Prada si prefigge di stimolare il processo intellettuale del pubblico. Grazie alla vasta collezione di Miuccia Prada e Patrizio Bertelli, al lavoro coordinato di un team di curatori internazionali, e del sopraintendente artistico e scientifico Germano Celant, le mostre che hanno aperto il 9 Maggio includeranno, oltre a centinaia di anni di storia dell’arte, una forte ragione di essere intellettuale.
La mostra di Milano “Serial Classic” (9 Maggio – 24 Agosto 2015), parallela di “Portable Classic” (9 Maggio – 13 Settembre 2015) nella sede veneziana, co-curata da Salvatore Settis e Anna Anguissola, è dedicata al rapporto dicotomico tra originalità e imitazione, e illustra come la scultura classica, spesso ammirata come prodotto unico e raro della civiltà romana, sia stata intensamente “copiata” allo scopo di omaggiare l’arte greca. Più di sessanta sculture esposte, dai marmi ai bronzi, testimoniano il rapporto tra originale perduto e copia, ponendo interrogativi sul concetto di serialità – qualora quest’ultima fosse anche intesa come caratteristica intrinseca alla tecnica di realizzazione delle opere stesse.
La versatilità della Collezione Prada viene invece sfruttata per tre progetti espositivi.
“An Introduction” (9 Maggio 2015 – 10 Gennaio 2016) racconta la storia d’amore e di ricerca tra i fondatori e l’arte, tramite oltre settanta opere collocate su un’asse temporale ideale che parte dagli anni Sessanta, con il New Dada e il Minimalismo (con opere di Yves Klein, Piero Manzoni, Donald Judd e Walter de Maria) per poi arrivare ai grandi artisti contemporanei come Gerard Richter e Jeff Koons.
“In Part” (9 Maggio – 31 Ottobre 2015), curata da Nicholas Cullinan, indaga sul tema del frammento: da quello corporeo nelle sculture di Lucio Fontana e Pino Pascali, la rappresentazione delle “rovine” di Francesco Vezzoli e John Baldessari, all’immagine scomposta nei ritratti deformati di Llyn Foulkes, passando per le sperimentazioni di altri grandi artisti.
“Trittico” (9 Maggio 2015 – 10 Gennaio 2016) progetto rotativo curato dal Tought Council, un team flessibile di curatori, mette a confronto e in dialogo, tre opere della Collezione Prada. Il primo trittico esposto negli spazi della Cisterna, unisce Case II (1968) di Eva Hesse, Lost Love(2000) di Damien Hirst e 1 metro cubo di terra (1967) di Pino Pascali.
Per gli spazi multifunzionali e ambiziosamente innovativi della Fondazione Prada, Roman Polanski, assieme a Laurent Bouzereau, ha concepito un documentario intitolato “Roman Polanski: My Inspiration”, nel quale ripercorre le opere cinematografiche che lo hanno maggiormente influenzato. Sei film e una selezione di pellicole di Polanski, costituiscono il programma della rassegna cinematografica che viene proiettata tutti i venerdì e sabato (dal 22 Maggio al 25 Luglio). Negli spazi sotterranei del Cinema è collocata Processo Grottesco (2006 – 2007) l’installazione permanente dell’artista contemporaneo Thomas Demand.
Grazie alla vastità della proposta espositiva, data dal connubio di esibizioni temporanee su temi di approfondimento trasversali, dalle installazioni permanenti (quelle di Robert Gober e Louise Bourgeois nella Haunted House), dalla vasta sezione dedicata al cinema e ovviamente grazie alla spettacolare architettura dello spazio, Fondazione Prada ribadisce il suo ruolo come vettore di arte, cultura e pensiero.